ROMA, 14 aprile 2022 – Si è conclusa l’audizione di Confindustria Servizi Hcfs presso l’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera nell’ambito dell’esame della delega al Governo in materia di contratti pubblici. «Riteniamo che il provvedimento debba porre un accento particolare sulla specificità del comparto dei Servizi, non ancora distinti dai Lavori pubblici. Tra gli elementi positivi della delega segnaliamo la qualificazione delle stazioni appaltanti, una riforma attesa da anni e ad oggi incompiuta, ma che deve contemplare anche la complessità dei Servizi. Bene anche la valorizzazione dei Criteri minimi ambientali nell’ottica di appalti sempre più sostenibili, con l’auspicio che il maggior costo non ricada però sulle aziende. In merito alle misure di mitigazione del caro prezzi, chiediamo invece un intervento più incisivo rispetto all’attuale formulazione che, sulla variazione dei costi, è ancora troppo discrezionale mentre dovrebbe prevedere una revisione dei costi periodica come già previsto nella precedente versione del codice appalti. Auspichiamo inoltre chiarezza sulla clausola sociale, strumento peraltro già presente nei contratti nazionali collettivi, affinchè non leda la libertà dell’impresa nella fase di progettazione di nuovi servizi nel delicato momento di un cambio appalto. Ci preme inoltre stigmatizzare come per l’aggiudicazione degli appalti si faccia ancora una volta riferimento al criterio del prezzo più basso: il legislatore continua nel considerare questo criterio di aggiudicazione come una ‘semplificazione’ che si traduce, nella realtà, in un danno alla collettività cui si offre un servizio di qualità scadente a fronte di un presunto risparmio meramente economico».

Lo dichiara Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS.

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