«Come federazione confindustriale dei Servizi vediamo finalmente accolte le nostre istanze sulla necessità di adeguare i prezzi nei contratti di servizi e forniture e non solo dei lavori, da parte delle stazioni appaltanti.  Un risultato che arriva a fronte di una costante interlocuzione con le istituzioni e i corpi datoriali. A tal proposito la nota del presidente Anac Giuseppe Busia inviata al governo e al parlamento ha chiesto un urgente intervento normativo sulla revisione dei prezzi negli appalti. Richiesta che sosteniamo in pieno, ricordando che senza un adeguamento, le imprese labour intensive sono destinate a subire un contraccolpo pesantissimo.

Per questo speriamo che tale disposizione venga inserita nella conversione del decreto 4/2022 (Sostegni ter), ricordando che l’adeguamento dovrà tener conto  di una aggiornata indicizzazione ISTAT, che per i Servizi è oltremodo datata. Il lavanolo (importantissimo in ambito ospedaliero), è fermo al 2013, con una rivalutazione oggi di + 6,1%; i servizi di pulizia e disinfestazione, con una rivalutazione di + 10,6% rispetto ai prezzi pubblicati nel 2013; e i servizi di ristorazione, con una rivalutazione di + 4,4% rispetto ai prezzi pubblicati nel 2016». Lo dichiara Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi Hcfs, la federazione confidustriale che raccoglie le associazioni datoriali ANIP, Assosistema, ANIR, UniFerr e ANID.

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