«Il mondo dei servizi tifa Italia. Non prendiamo parte ovviamente alla campagna elettorale. Ma auspichiamo che si svolga su proposte concrete in grado di sostenere la ripresa economica ed occupazionale. Non serve una campagna conflittuale, serve un Patto per il futuro dell’Italia. Il mondo dei servizi è sempre più centrale nell’economia del Paese e non lo sostengo solo perché nella platea confindustriale un’azienda su due opera nei servizi, ma perchè negli ultimi anni, ed ancor più con la pandemia, le aziende labour intensive si sono prese cura del Paese tutelando salute e sicurezza.
Alla vigilia di un nuovo governo, riteniamo doveroso ricordare alla politica che occorre un maggiore attenzione per il comparto, e che l’emergenza determinata dall’aumento dei costi di gestione deflagrerà tra poche settimane con l’inizio delle scuole e in generale con la ripresa lavorativa di settembre.
Temiamo che le aziende dei servizi non potranno assicurare molte prestazioni (mense, pulizie, gestione immobiliare) e che serviranno interventi mirati per evitare un autunno di incertezza, anche in previsione di nuove ondate pandemiche.
emerge chiaro che il tema di come Manifattura e Servizi andranno ad integrarsi sarà centrale per il futuro e non solo in ambito confindustriale: è evidente infatti che l’incrocio tra servizi e manifattura occuperà un pezzo fondamentale dell’agenda politica del Paese.
Auspichiamo un celere insediamento per il prossimo governo, rinnovando la proposta di una delega specifica per i servizi che tracci le linee di sviluppo per un settore che occupa oltre 16 milioni di addetti in Italia». E’ il commento di Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria servizi Hcfs e dell’associazione europea delle imprese dei Servizi Efci.

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